Avvocato e giurisprudenza: responsabilità in caso di contrasto
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Avvocato e giurisprudenza
QUALI RESPONSABILITA’?
Il Legale è tenuto a risarcire i danni se non invia una lettera che interrompe la prescrizione? Anche quando la problematica è dibattuta a livello giurisprudenziale e ci sono sentenze contrarie? Sembrerebbe proprio di si!
La questione è stata di recente sotto il vaglio della Cassazione. La suprema Corte ha avuto modo, con una sentenza pubblicata qualche giorno fa, (in calce all’articolo) di stabilire se c’è una responsabilità professionale dell’avvocato che lascia scadere un termine di prescrizione per non aver inviato un atto interruttivo solo perché si è attenuto a una delle correnti interpretative sancite dalla giurisprudenza .
Come riporta l’articolo di “La Legge per Tutti”, nell’ordinaria diligenza dell’avvocato rientra il compimento di atti interruttivi della prescrizione del diritto del suo cliente, ossia l’invio delle lettere di diffida o le richieste di pagamento, che per legge vanno spedite entro tempi prefissati. Tale attività, in genere, non richiede una «speciale capacità tecnica», a meno che incerto è il calcolo di termine. Tuttavia – ed è questo l’aspetto nodale della sentenza in commento – quando esiste un contrasto giurisprudenziale sul calcolo del termine di prescrizione (come ad esempio nel caso vi sia un dubbio sul giorno a partire dal quale inizia il conteggio), l’avvocato è tenuto a seguire l’interpretazione più prudente. Ciò per non far decadere il diritto del proprio assistito. Per cui il legale è obbligato a inviare immediatamente l’atto di diffida che interrompe il termine della prescrizione e ne fa ripartire da capo il conteggio; diversamente egli è responsabile della violazione di un obbligo di diligenza ed è tenuto a risarcire il danno.
Per saperne di più , da “La Legge per tutti”: