Paghetta settimanale : un dovere per i genitori?
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La Paghetta settimanale
Un premio o un diritto?
La paghetta settimanale: tradizione ed incentivo. Un istituzione che ci hanno tramandato i nostri genitori. E che noi abbiamo trasmesso ai nostri figli. Ma l’intento e lo scopo erano e sono quelli di premiare condotte lodevoli e virtuose. Ma è davvero così? Una recente sentenza sembrerebbe stabilire il diritto del figlio alla paghetta. Il caso a Pordenone dove un giovane ha visto riconosciuto dal Giudice tale diritto.
Il principio è chiaro. I genitori sono tenuti a mantenere i figli. La paghetta va commisurata al tenore di vita della famiglia. Il padre non può negare la paghetta al figlio che non va bene a scuola.
Alcune abitudini hanno un fondamento legale. Chi dimentica il legame che c’è tra queste e la legge, e magari non vi ottempera, commette illecito. I genitori hanno l’obbligo di mantenere i figli. Ciò fino a quando questi non raggiungono una loro indipendenza economica, recita il codice civile. Quindi anche ben oltre i diciott’anni.
Un obbligo che spetta sia al padre che alla madre, benché separati, ciascuno in proporzione alle proprie possibilità economiche. In caso di divorzio, secondo gli importi e le percentuali stabilite dal giudice. La paghetta settimanale deve essere commisurata non a quanto è stato bravo e diligente il ragazzo, ma al tenore di vita della famiglia.
Per saperne di più, un approfondimento tratto da “La legge per tutti”: